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Recensione: “Spinoza” di Giuseppe Rensi

Written by Foglio Spinoziano on . Posted in blog

È stato pubblicato il testo su Spinoza di Giuseppe Rensi (G. Rensi, Spinoza, Immanenza edizioni) e questa è una buona notizia per più di una ragione. Questa edizione offre l’opportunità di ricostruire il punto di vista di Rensi su Spinoza perché comprende l’edizione del 1929 (più sintetica) e quella postuma del 1941 riordinata dagli allievi del filosofo nato a Villafranca di Verona nel 1871. Inoltre, Giuseppe Rensi è un autore che offre lo spazio a più di qualche considerazione e che proprio nel confronto con Spinoza trova un terreno fertile per esprimere aspetti del suo pensiero che vale la pena di discutere e commentare.
La pubblicazione di questo testo è, dunque, una buona occasione per confrontarsi con Rensi e con Spinoza, interrogando entrambi in maniera convulsa, così come convulsa è la scrittura del filosofo veronese, che permette di guidare il lettore attraverso problemi legati alla religione, alla politica e al rapporto dell’uomo col mondo (e con la natura) che lo circonda. Sono questi gli ambiti, infatti, che l’interpretazione di Rensi attraversa: l’antropologia, la politica, la morale, nel tentativo di pensare insieme la filosofia civile e la filosofia naturale, la vita dell’uomo in tutti i suoi aspetti e la vita della natura proprio come se fossero esattamente la stessa cosa. L’interpretazione dell’ontologia spinoziana da parte di Rensi parte proprio da questa coincidenza.
L’impressione è che l’autore del volume celi, dietro la trattazione del rapporto tra uomo e natura e dietro la determinazione di una natura animata e vitale, l’interesse verso le manifestazioni della vita umana, che meglio si esprimono in quella osmosi tra esterno e interno, tra pensiero e materia, tra natura e conoscenza umana, che Rensi riconduce a una tradizione filosofica iniziata nel rinascimento, passata attraverso l’illuminismo di Hume, maturata nella gnoseologia kantiana e presente come un’eco nella destrutturazione nietzschiana. Spinoza raccoglie e sintetizza (verrebbe da dire: quasi simbolicamente) questo vasto affresco storico.  Rensi oscilla in maniera originale tra lo scetticismo e il realismo, tra l’affermazione di una morale anti-religiosa e scientista. Ma la concezione della scienza di Rensi è di una costruzione di un sapere tutto umano, giocato sulla qualità di un empirismo che permette di cogliere la naturalità dell’uomo e la naturalità della vita umana senza ridurla al meccanicismo. Per questo, il legame spinoziano tra virtù e potenza sembra offrire uno schema per l’efficace esposizione di questa istanza.
Rensi è interessato a quell’aspetto di Spinoza che permette di pensare il passaggio tra natura, teorizzazione culturale delle sue leggi e applicazione di questa teoria adeguata alla vita umana, senza che questo metta in campo una costruzione morale trascendente e distaccata da quella che è l’anima naturale del mondo. Non vengono costruiti schemi universali di valori, ma rimane lo spazio solo per uno scetticismo virtuoso. Questa forma peculiare di cinismo si ritrova nell’adeguazione (per Rensi necessaria) tra forme della mente, dati della conoscenza e oggetti esterni. Si tratta, per l’autore del volume, del realismo più verace e certo. La conoscenza umana è certa e vera, proprio quando si spoglia di schemi morali velleitariamente indipendenti dalle leggi naturali. “Extensio e cogitatio sono attributi dell’Essere. Quelle idee quindi sono forme della mente perché sono forme del reale. Le forme della mente sono uguali alle forme del reale, ma non perché la mente le dia al reale bensì perché la mente e la realtà […] le hanno in comune. Anzi, perché la realtà le dà alla mente […]; le nostre idee si formano solo perché la nostra mente contiene in sé obiective (= sotto forma di rappresentazione) la natura di Dio, ossia dell’Essere […]. Non è il caso di rigettare come incompatibile con le dottrine dell’Etica la decisiva empiriocriticsta affermazione del Trattato Breve: ‘non siamo noi che affermiamo o neghiamo alcunché di una cosa, ma è la cosa stessa che in noi afferma o nega alcunché di sé medesima’. Spinoza – conclude Rensi – è realista”.
Il testo di Rensi mette in questione temi della filosofia spinoziana importanti. A prescindere da quanto la sua interpretazione sia precisa oppure piegata alle esigenze dell’interprete, le istanze che pone permettono di mettere in questione la dottrina dell’uomo e la critica alla morale in Spinoza e nella filosofia occidentale contemporanea.

Roberto Evangelista

Collana Philosophes, 4
Edizioni Immanenza
Saggio introduttivo di Roberto Evangelista
Pagg, 224, 2014, Euro 15
ISBN 9788898926190
 


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Comments (1)

  • Anonimo

    |

    Libro splendido, Giuseppe Rensi presenta il pensiero di Spinoza con una chiarezza senza pari indagandone tutti gli aspetti in un corpo a corpo totale. Oltretutto l'edizione in questione propone entrambe le versioni del saggio “Spinoza” (1929 e 1941) in modo tale da mostrare questo lungo corpo a corpo utile sia per gli studipsi di Spinoza che di Rensi.

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